Gli attacchi DDoS sono sempre più frequenti e costituiscono uno dei maggiori pericoli per le aziende, in quanto provocano l’arresto di un servizio. Ecco cosa si può fare per prevenire questi assalti e come difendersi in modo efficace.
Andiamo con ordine, un DDoS (Distributed Denial of Service) è un attacco che consiste nel ricoprire un sito di richieste fino a metterlo ko o renderlo irraggiungibile anche per i proprietari stessi. In questo modo i cyber hacker sono in grado di causare problemi alle aziende facendole perdere per esempio il vantaggio sui propri competitor o non potendo offrire il proprio servizio ai clienti.
Ma esiste una buona notizia!
Gli esperti affermano che è possibile preparare una strategia di contrattacco basata su alcune regole fondamentali:
Regola 1: è fondamentale una difesa rapida contro il cybercrime. È solo questione di tempo e un attacco DDoS colpirà un’azienda: esserne consapevoli permette di prepararsi a gestire l’assalto efficacemente. La parola chiave in questo caso è rapidità: rispondere tempestivamente agli attacchi DDoS permette all’azienda di non subire gravi conseguenze.
Regola 2: è importante avere una efficace strategia di prevenzione. A tal scopo è importante conoscere contro cosa si sta combattendo: gli attacchi volumetrici mirano a consumare le risorse e la larghezza della banda; esistono attacchi di saturazione dello stato nativo del TCP implicano la saturazione delle risorse dei server, dei firewall e il bilanciamento del carico di lavoro, infine gli attacchi a livello applicativo hanno come obiettivo una singola applicazione o un servizio. Attualmente sono sempre più diffusi attacchi DDoS che vedono la combinazione delle tre tipologie.
Regola 3: occhi fissi sul nemico. Oggi chiunque può lanciare attacchi DDoS, le motivazioni sono le più svariate e non sono necessarie particolari competenze. I driver dietro agli assalti possono essere di natura ideologica, politica o addirittura legata ai giochi online; sempre più diffuso è l’utilizzo di questi assalti come diversivo per nascondere il vero scopo degli hacker: rubare dati significativi senza che il proprietario se ne accorga.
Regola 4: attenzione ad ogni endpoint. Gli attacchi possono essere lanciati tramite qualunque dispositivo connesso ad una rete e dotato di un’impostazione predefinita e di un account e password predefiniti. Queste caratteristiche rendono i dispositivi dei facili bersagli, in quanto dotati di protocolli che possono essere facilmente aggirati dai cyber criminali.
Il consiglio degli esperti: scegliere un servizio di prevenzione basato sul cloud.
Ecco alcune dritte:
- È essenziale conoscere l’origine degli indirizzi dei servizi di mitigazione in cloud.
- È necessario stabilire un piano per la verifica dell’analisi con cadenza periodica, per verificare se l’IP originale è stato o può essere violato.
- Risulta fondamentale utilizzare strumenti per la scansione delle vulnerabilità, per test delle applicazioni o per qualunque altro tool che permetta di individuare una violazione.
- La valutazione dell’utilizzo di filtri e regole di rilevamento in merito all’andamento del flusso di rete ha un ruolo fondamentale.
- Quando non è possibile filtrare tutto il traffico, è indicato l’uso di un sistema di rilevamento che notifichi possibili connessioni anomale al team di protezione.
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Fonte dei contenuti: zerounoweb.it – Laura Zanotti